28/10/2003 ~ DAY #3


In questo terzo giorno, Dio mi ha fatto conoscere la gente. Noi siamo solo 1200, ma mi hanno detto che la settimana prima c'erano piu' di 4000 giovanissimi, proveniente soprattutto da Francia e Germania, e naturalmente tutto era piu' invivibile.
Nel gruppo mattutino mi hanno chiesto di prendere la chitarra, ed e' stato un disastro perche' non avevo spartiti con me... in fondo, sono venuto a Taize' per imparare i canti della comunita', certo non per suonare la musica che conosco.
A pranzo mi soffermo con Rachel, americana della Virginia: lavora a Parigi, non le piace molto ma almeno ha il tempo di imparare il francese o di venire qui a Taize'. Come me, anche lei comunque e' qui per la prima volta.
Alle 14:00 vado finalmente alle prove del coro. So gia' che non staro' molto, visto che il servizio in cucina iniziera' alle 15:00, e questo mi dispiace perche' le prove sono molto interessanti, allegre, dinamiche. Sulle gradinate della chiesa ci dividiamo in quattro gruppi, ciascuno per le diverse tonalita' (soprano e contralto per le donne, tenore e basso per gli uomini). Mi metto fra i tenori, ma non brillo poi granche': senza voto, magari ripasso domani!
Dopo aver salutato un'amica australiana, Catherine, alle 17:45 inizio il mio primo gruppo di lavoro sul tema dello Spirito Santo con frére Rob, un olandese che si traduce da solo dall'inglese al francese senza inciampare mai; complimenti vivissimi, anche perche' (mal che vada) qui mi sa che imparo meglio il francese! Alla fine ho espresso una mia opinione in inglese, e riconosco da solo di aver usato alcuni termini sbagliati che possono averlo offeso, o perlomeno ho avuto questa impressione. Spero che il frére mi perdoni, comunque per il futuro cerchero' di pensare bene a quel che devo dire, specie quando si tratta di una lingua straniera.
Alla preghiera della sera, il Vangelo ed alcuni canti hanno anche la traduzione italiana. Andrea, l'altro italiano che ho conosciuto qui, avrebbe sentito che un gruppo di connazionali ha raggiunto la comunita'. Staremo a vedere, o perlomeno a sentire! La preghiera, comunque, propone il passo in cui Gesu' si dichiara alla Samaritana come Messia (Giovanni 4:19-26), che permette moltissimi spunti di riflessione. I fréres, poi, fanno appoggiare la grande croce su quattro mattoni al centro della chiesa, ed i pellegrini iniziano la coda per andare a pregare su di essa. Dopo la confessione, mi avvio anche io verso la croce, sulla quale appoggio la fronte e prego per pochi secondi. Purtroppo la fila e' tanta, e bisogna dare spazio a tutti.
Poi, verso le 23:30, sono andato in camera a riposare.

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